Caro blog…
Un’amica comune ci aveva presentate, entrambe dovevamo prendere in affitto lo stesso appartamento, entrambe frequentavamo la stessa facoltà. Lei aveva capelli rossi, occhi verdi, era sempre vestita di scuro e un bellissimo tatuaggio di una fata triste campeggiava sulla sua spalla. Lo stesso che avrei voluto io. Tante cose in comune: la musica, i libri, la stessa ironia e un problema ancora non del tutto buttatoalle spalle. Quella casa però non la prendemmo, il giorno del contratto la terza inquilina ci diede buca, inventò la scusa di un padre in coma e all’ultimo minuto non si presentò in agenzia. Noi lì ad aspettarla. Non la già infima triste scusa, che so, del funerale della nonna morta, no, il padre in coma. Ma il giorno dopo scriveva già, bella allegra, su Porta Portese. La riconobbi dal numero di cellulare. “Cercasi casa più bella, che costa meno, con due fighi dentro” una cosa così. La feci chiamare da un amico che finse di avere una casa da affittare: la povera orfana rideva beata e cercava ancora casa. Nessun padre in coma ovviamente. Chissà quante nonne schiattate per un compito in classe di matematica, quante mamme in ospedale per la prova di latino, quanti incidenti di cugini perché doveva dare buca ad uno e la scusa che doveva lavarsi i capelli l’aveva giù usata troppe volte. L’agenzia non ci diede più l’appartamento, c’era altra gente in lizza, fummo subito rimpiazzate. Io e la ragazza con i capelli rossi ci perdemmo per un po’. Finii ad abitare con una Bratz. Una Bratz con la testa grande, occhioni perennemente segnati da un trucco sfumato, top e tette perennemente in mostra. Aveva un cassetto pieno di 221 perizomi e la stanza affollata di scarpe. Io imbarazzavo lei con il mio smalto nero, le mie gonne lunghe e i miei cardigan un po’ infeltriti, lei imbarazzava
me con le sue paillettes alle 10 del mattino, i congiuntivi sbagliati, le sue scollature che ‘esagerate’ è dire poco e il suo fiero razzismo. “Che se ne tornassero al loro paese!“ diceva sempre infastidita, poi però alla sera se li portava nel letto: salutava su skype il fidanzato, pigiamino rosa e capelli raccolti, appena finita la conversazione in cui inscenava la brava studentessa assonnata e desiderosa di andarsene a nanna, si scioglieva i capelli e sfilandosi il pigiama sfoggiava un vestitino ino ino con la quale sarebbe andata a ballare. E ogni volta che tornava mi teneva sveglia per tutta la notte nella stanza vicina con Jesus, il dj, Dominique, l’animatore, Cristian, il buttafuori. Qualche volta anche Damiano, il migliore amico del suo fidanzato.
Scappai presto. Un giorno mi arrivò una telefonata, alla ragazza dai capelli rossi si era liberato un posto a casa sua, proprio nella sua stanza. Fu l’inizio della nostra convivenza e della nostra amicizia, di pomeriggi interi passati a chiacchierare, ad ascoltare musica, a
passeggiare, a fantasticare. Furono le mie prime bevute, le mie prime uscite a tarda sera. Ascoltavamo tantissima musica, “Lullabies to paralyze” dei Queens of the Stone Age fu consumato da milioni di ascolti durante i quali ci immaginavamo la bellezza del cantante,
che non avevamo mai visto e che in realtà era bruttino, immaginavamo come due folli i coretti fatti da gruppi di rabbini con la barba bianca e lunga che ballavano composti creando piccole coreografie e ce la ridevamo così. Furono anni difficili per la sottoscritta, di tira e molla con un ragazzo che di bello non aveva proprio nulla. La ragazza dai capelli rossi questo lo sapeva, ma molte delle sue parole furono al vento invece che a me, invece di prendermi a sprangate però, mi stette comunque vicina. Ci trasferimmo, io in una casa e lei in un’altra, io sempre col ragazzo brutto e lei per la sua strada. Quando inevitabilmente e per fortuna rimasi single, passai tanti giorni a casa della ragazza coi capelli rossi che mi accudì e si sorbì tutte le mie lagne. Con lei era come se fossi a casa mia. Cambiammo tante case, cambiarono tante
cose, la ragazza coi capelli rossi incontrò un ragazzo dalla pelle ambrata. Il suo vestito da sposa lo scegliemmo insieme, durante il matrimonio più bello della mia vita fui parrucchiera truccatrice e fotografa. Piano piano iniziammo a vederci e a sentirci meno, poi successe. Fui forse io a non rispondere al primo sms. Successe, ci perdemmo di vista. Ci si immerge nel tram tram di tutti i giorni e le cose belle finiscono sepolte sotto una coltre di polvere, pensiamo di trovarle al loro posto quando lo vorremmo, invece scopriamo che sono scomparse. Passò tanto tempo, persi il cellulare e quindi il suo numero. Non ci vedemmo più, passò qualche anno e la sognai tante volte, la ragazza dai capelli rossi divenne il mio più grande rimpianto. Pochi giorni fa una mail, poi l’incontro. La ragazza dai capelli rossi , assente da tutti i social network di moda oggi, che tanto ho cercato, alla fine ha trovato me. Sì lo so che sembra una canzone scemetta se lo dico, ma tutto è cambiato e al tempo stesso sembra essere rimasto uguale. La ragazza dai capelli rossi ha qualche storia triste alle spalle, ma una bimba piccola piccola che ti stringe la mano talmente con tanta forza che l’ho capito subito che, nonostante la pelle ambrata e gli occhioni scuri del padre, nasconde la tenacia e la forza della mamma dai capelli rossi. Tante cose sono cambiate, ma niente è cambiato tra di noi.
che non avevamo mai visto e che in realtà era bruttino, immaginavamo come due folli i coretti fatti da gruppi di rabbini con la barba bianca e lunga che ballavano composti creando piccole coreografie e ce la ridevamo così. Furono anni difficili per la sottoscritta, di tira e molla con un ragazzo che di bello non aveva proprio nulla. La ragazza dai capelli rossi questo lo sapeva, ma molte delle sue parole furono al vento invece che a me, invece di prendermi a sprangate però, mi stette comunque vicina. Ci trasferimmo, io in una casa e lei in un’altra, io sempre col ragazzo brutto e lei per la sua strada. Quando inevitabilmente e per fortuna rimasi single, passai tanti giorni a casa della ragazza coi capelli rossi che mi accudì e si sorbì tutte le mie lagne. Con lei era come se fossi a casa mia. Cambiammo tante case, cambiarono tante
cose, la ragazza coi capelli rossi incontrò un ragazzo dalla pelle ambrata. Il suo vestito da sposa lo scegliemmo insieme, durante il matrimonio più bello della mia vita fui parrucchiera truccatrice e fotografa. Piano piano iniziammo a vederci e a sentirci meno, poi successe. Fui forse io a non rispondere al primo sms. Successe, ci perdemmo di vista. Ci si immerge nel tram tram di tutti i giorni e le cose belle finiscono sepolte sotto una coltre di polvere, pensiamo di trovarle al loro posto quando lo vorremmo, invece scopriamo che sono scomparse. Passò tanto tempo, persi il cellulare e quindi il suo numero. Non ci vedemmo più, passò qualche anno e la sognai tante volte, la ragazza dai capelli rossi divenne il mio più grande rimpianto. Pochi giorni fa una mail, poi l’incontro. La ragazza dai capelli rossi , assente da tutti i social network di moda oggi, che tanto ho cercato, alla fine ha trovato me. Sì lo so che sembra una canzone scemetta se lo dico, ma tutto è cambiato e al tempo stesso sembra essere rimasto uguale. La ragazza dai capelli rossi ha qualche storia triste alle spalle, ma una bimba piccola piccola che ti stringe la mano talmente con tanta forza che l’ho capito subito che, nonostante la pelle ambrata e gli occhioni scuri del padre, nasconde la tenacia e la forza della mamma dai capelli rossi. Tante cose sono cambiate, ma niente è cambiato tra di noi.
Caro blog ti ho insultato tante volte, ho minacciato di chiuderti, mi hai fatto mettere due chili e litigare con la macchina fotografica tante tante volte, qui su non me ne va mai bene una delle cose che mostri, ma questa te la devo riconoscere, stavolta te lo devo proprio dire: grazie.
Questa torta cioccolatosa dal sapore rustico, ricorda molto una caprese, ma è fatta di pane di segale. E’ perfetta accompagnata da panna montata o da frutti di bosco, io l’ho servita con dei corbezzoli di stagione, però è buonissima anche così, semplicemente spolverizzata di cacao amaro…
Torta di pane al cioccolato
Ingredienti
250 g di pane integrale di segale biologico (io pane Pema)
140 g di cioccolato fondente
300 ml di latte
120 g di zucchero
3 uova bio
60 g di burro+ poco altro per ungere lo stampo
50 g di frutta secca ( io noci, mandorle e nocciole)
cacao per spolverizzare
poca farina per la teglia
Sbriciolate il pane in un recipiente e copritelo con il latte, Lasciatelo ammorbidire per circa 40 minuti. Trascorso questo tempo preriscaldate il forno a 180°. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, mentre si raffredda, dividete i tuorli dagli albumi, montate a neve ferma gli albumi con 60 g di zucchero e in un’altra ciotola frullate i tuorli con il restante zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungete ai tuorli montati con lo zucchero il pane ben strizzato e frullate per qualche secondo. Aggiungete quindi il burro fuso e fatto leggermente raffreddare, il cioccolato fuso e la frutta secca tritata grossolanamente. Per ultimi incorporate gli albumi con una spatola, facendo movimenti dall’alto verso il basso. Imburrate uno stampo da 26-28 cm e spolverizzatelo con poca farina, infornate per 40 minuti. Lasciate raffreddare prima di estrarre il dolce dallo stampo, servite tiepido o freddo cosparso di cacao amaro. Accompagnate con panna montata o frutti rossi.
Ketty Valenti dice
Sembra quasi il racconto di un libro ed invece è tutto vero! mi fa piacere vi siate ritrovate,non perdetevi più di vista!
deliziosa la tua torta,mi piace tanto nella sua semplicità e purezza!
Z&C
Francesca dice
anche io voglio litigare con la macchina fotografica cosììììììììììììììììììììììììì <3
MissWant dice
wow, bellissima storia, le cose belle si ritrovano sempre. Ringraziamo allora tutti il tuo blog per averti fatto ritrovare dalla ragazza dai capelli rossi 😉
Monique Miel E Ricotta dice
La torta non l'ho guardata, sono a dieta da cioccolato e zucchero. Però il tuo diario l'ho letto. Mi piaci tanto, lo sai…
Vaty ♪ dice
ecco.. ogni tuo mi commuovi ma oggi ancora di più.. che belle cose antonella..
bhè per persone speciali come te, solo cose speciali.
anch'io ringrazio questo tuo blog per avermi fatto conoscere una ragazza dolce e elegante, che arriva al cuore con le sue parole..
anche il commento che mi hai lasciato oggi mi ha commossa.. <3 io ti ringrazio, ancora.
sai già.. <3
Ale dice
carissima che dolce storia e che bella tu…peccato che i chili del mio blog siano molti di più rispetto ai tuoi! Evviva i nostri blog comunque!
Maria Teresa dice
Carissima An…
Oggi la tua torta non l'ho neanche guardata!!
Mi son saziata con le tue parole!
Il cuore batte ancora forte…, in preda all'emozione per aver ritrovato in questo tuo scritto quello che io invece sto ancora aspettando: ritrovare la "mia" ragazza dai capelli rossi…
Grazie An! ♥
Alessandra Gio dice
Io piango, Anto! :''')
Che bello ritrovarsi, e così, ritrovando un pezzo del passato, sentirsi di qualche anno più giovani! Ti abbraccio forte!
Foto che, ancora una volta, mi fanno desiderare di prendere il primo treno! <3
Peanut dice
No vabbè ma che storia meravigliosa..C'è Posta per te ti fa un baffo! Scherzi a parte, è un racconto che dà speranza, e che conferma i rapporti quelli autentici sopravvivono agli accidenti..Spero solo che le descrizioni delle altre due tipe siano se non proprio frutto della fantasia, almeno romanzate..O_O
Se c'è chi è a dieta da cioccolato..io sto facendo la dieta del cioccolato ultimamente :'D lo mangerei anche nel brodo!
un abbraccio e..le foto, chettelodicoffare
SABRINA RABBIA dice
che storia, sembra una telenovela, ma con lieto fine!!!!!questa torta e' meravigliosa, ho un sacco di pane vecchio a casa da consumare!!!!Baci Sabry
Sara e Laura-PancettaBistrot dice
E' sempre bellissimo leggerti e oggi lo è ancora di più, una storia vera bellissima…la prima coinquilina ci ha fatto schiantare dal ridere, ma che ci vuoi fare, tute noi almeno una volta abbiamo avuto una c.d.m., io (Laura) con una non mi parlo più dopo che ho scoperto che mentre ero via si infilava nel mio letto senza nemmeno aver la decenza di cambiare le lenzuola con uomini a caso…grr se ci penso mi sale ancora l'odio!
Ma torniamo alle cose belle, meraviglia la tua torta di pane, e ovviamente le tue foto, come sempre Wow *.*
Anna ontheclouds dice
Lo sai Anto, mi hai fatto commuovere. Sono un'appassionata di romanzi, di storie tristi e poi felici, di lieto fine. Sono un'appassionata di storie di vita vera. E la tua, mi ha colpito per questo. Sono tanto felice che vi siate ritrovate. E' così bello ritrovare qualcuno che credevi fosse "svanito" nel vortice della vita. Vi auguro il meglio, nuovamente insieme. Di rapporti così, purtroppo, se ne sente parlare (e vivere) sempre meno.
Per consolarmi dalla lacirmuccia che mi è venuta(colpa tua xD ) rubo una fetta di questa torta squisita.
Non sono affatto a dieta di cioccolato e mai vorrò esserlo. 😉
Un abbraccio,
Anna
Simona Roncaletti dice
Ciao cara! E' sempre bellissimo passare di qui e leggere le tue parole! Mi ci ritrovo un po'…ho avuto un'amica, per anni sempre insieme poi lei si è trasferita in Sardegna e non ci siamo più viste nè sentite, non c'è su nessun social network…chissà che magari il blog serva anche a me???:)
Una torta strepitosa!!!! Un bacioneeeee!!!!!
Silvia Brisigotti dice
Sei stata fortunata!! Una seconda occasione non capita sempre!!
Patty Patty dice
Anto lo sai che mi stavi facendo bruciare il pane in fforno?????? leggevo leggevo e non riuscivo a staccarmi???? La torta è buonissima, il racconto coinvolgente di più e le foto fantastiche!!! Un bascione gioia mia
consuelo tognetti dice
Adoro le storie a lieto fine e questa ne ha tutti i connotati 🙂 Sono felice x voi e x il vostro incontro..non perdete più, l'amicizia è il valore + importante e sincero al mondo, insostituibile 🙂
Ottima la torta, sono sicura che la ragazza dai capelli rossi l'adorerebbe ^_^
Simo dice
che bello passare di qua…le tue immagini incantevoli, i tuoi racconti….
Questa torta poi…vien voglia di rubartene una fetta!
Buonissima serata
Ilaria Guidi dice
Ho letto tutte le tue parole bellissime con una velata malinconia…abbiamo un passato simile sai…è davvero troppo bello leggerti…scrivi in una maniera unica, hai un talento pazzesco An…e poi anche se non ci siamo ancora mai incontrate e io sento che tu sei speciale…lo sento davvero e spero di vederti presto…
La torta è semplicemente fantastica, rustica e genuina come piace a me…le foto sono stupende, rustiche anche loro con un velo di malinconia per la ragazza con i capelli rossi…
Un bacio grande!!
Chiara Setti dice
Che post commovente Anto…mi trovo nelle tue parole perché mi è successa una cosa simile anche se il momento del rincontro non è ancora successo…ma io ci spero!!! Buonissima la tua torta, ce l'ho da tempo nella lista TO do! Un bacio
Ho un sacco di soprannomi dice
Adesso stai a vedere che oltre a cucinare e fotografare sai anche scrivere molto bene! Ingiustizie!
Un abbraccio!
Monica Giustina dice
Amo i post coinvolgenti, fatti di belle parole e di storie intriganti, conditi da ricette che scaldano il cuore.
Questo pezzo di vita vissuta mi rende particolarmente triste, perché in parte mi ricorda il tempo passato e tante amicizie perdute.
Bellissimo post e altrettanto la ricetta, brava!
Valentina Profumo di cannella e cioccolato dice
Amo sempre più le tue foto, e il tuo blog, ma quanto sei brava a scrivere?? io fossi un editore ti contatterei subito per un libro di cucina e racconti! 😉 ho anch'io del pane di segale da usare, credo proprio che proverò la tua torta… perchè a essere sincera non lo amo molto in purezza, ma l'ho provato con il cioccolato.. e sta stra bene, quindi sono sicura che la tua torta sia buonissima!! 🙂
un bacio
Vale
Gaia Sera dice
Bellissime parole, bellissima ricetta, bellissime foto ❤️
Elisa Di Rienzo dice
Carissima An…. Ho letto tutto di un fiato il tuo racconto e ho terminato con la pelle d'oca…
Ho vissuto anch'io la tua stessa storia…
La mia migliore amica del liceo, amiche per la pelle, unite in tutto e per tutto e poi.. Non lo so …la vita… Ci siamo perse… Pensavo sempre a lei, ogni giorno, quando mi succedeva qualcosa di bello o di triste e l'avrei voluta con me… E poi lei mi ha trovato… 4 anni fa … Dopo 16 anni.. Su internet… Grazie ad una mia foto che aveva vinto un concorso fotografico.
Ora lavoriamo insieme!!!
Un grosso abbraccio!!!
Mimma e Marta dice
Mi catapulto indietro nel tempo quando Tu e il blog in un periodo difficile della mia vita siete stati, assieme a Simona J.C., tra le cose più importanti che mi potessero capitare e allora grazie a te An ma grazie soprattutto a Fotogrammi di zucchero e alla blogsfera tutta. Se un giorno riusciremo a incontrarci vorrei cucinare insieme a te un dolce cioccolattoso come questo 🙂
Michela Sassi dice
Che post, che foto, che torta… sei favolosa e bravissima!
Un abbraccio
Eleonora Gambon dice
La ricetta è fantastica, ma la storia mozzafiato, mi ha lasciato incollata allo schermo!!!
Lilli nel Paese delle stoviglie dice
Che belle parole coinvolgenti, a tratti toccanti ma anche ironici, divertenti, i ritratti delle coinquiline fanno sorridere, specie quella dei 221 perizomi (ammazza)! la torta super, adoro le torte di pane e cioccolato! buona serata!
Chiarapassion dice
An sono ripetitiva ma io amo troppo la tua scrittura, sei unica nel tuo genere e poi ora che conosco la tua voce immagino di sentire le parole direttamente da te…La torta è eccezionale e rustica come te…sei speciale davvero An ed io lo so! <3
Mimma Morana dice
meravigliosa….meraviglioso tutto!!!! oltre alla presentazione eccellente!!! bravissima!!!
lapetitecasserole dice
Mi piace pensare che questa torta con il pane sia la conclusione (o l'inzio) di una storia ancora più "gustosa". Il pane, magari vecchio di un giorno o di più, che non si é buttato via ma che è rimasto li nel suo sacchettino ad aspettare di trasformarsi in qualcosa di veramente speciale. Arricchito di zucchero e cioccolata… e uova, quelle si sa, servono a legare gli ingredienti.